Governance della Sostenibilità nelle aziende quotate italiane: a che punto siamo? Nel 2021 il primo Report dell’Osservatorio europeo: l’Italia leader in Europa per l’integrazione.
Sono stati pubblicati i risultati della quarta edizione dell’Osservatorio “Governance della sostenibilità”, realizzata dal CSR Manager Network e ALTIS – Università Cattolica del Sacro Cuore in collaborazione con Assonime. Si tratta di un lavoro di ricerca volto a comprendere come si sono evolute le forme di governance e di gestione della sostenibilità delle aziende quotate e che quest’anno, per la prima volta, è stato realizzato a livello europeo dando vita al primo osservatorio europeo sulla governance della sostenibilità.
Il contesto
Con il susseguirsi delle diverse modifiche che sono state apportate negli anni al Codice di Autodisciplina delle società quotate, la sostenibilità è entrata sempre di più a far parte dei temi rilevanti a livello gestionale societario. Degli esempi calzanti sono l’entrata in vigore del D.lgs. 254 del 2016 che ha reso obbligatoria la redazione di una Dichiarazione Non Finanziaria per le società quotate e il rinnovo nel 2020 del suddetto Codice con la nuova edizione del Codice di Corporate Governance che ha introdotto il concetto di “successo sostenibile” come scopo principale dell’assetto di governance societario.
Questa ricorrente evoluzione dei sistemi di gestione delle società quotate a favore dell’integrazione della sostenibilità e della creazione di valore condiviso di lungo periodo per l’impresa e i suoi stakeholder ha costituito la spinta propulsiva per la realizzazione della ricerca in questione.
La ricerca
In generale, la ricerca è stata realizzata con un duplice fine: comprendere l’evoluzione della governance della sostenibilità delle aziende quotate italiane, confrontando i dati ottenuti con quelli delle sue precedenti edizioni (prima nel 2013), e raffrontare la situazione italiana con quella degli altri Paesi europei.
Per raggiungere tale scopo, è stata effettuata una raccolta dati su un campione complessivo di 185 aziende quotate italiane (FTSE-MIB), francesi, tedesche, inglesi e spagnole attorno ad alcune specifiche macro-tematiche:
- la diffusione delle differenti forme di governance della sostenibilità;
- le modalità di integrazione della sostenibilità negli schemi di remunerazione degli amministratori;
- la presenza di competenze di sostenibilità nei CDA;
- le modalità di gestione della sostenibilità.
Da un punto di vista metodologico, la raccolta dati è avvenuta attraverso l’analisi di più di 900 documenti societari afferenti all’anno 2020 (Annual Reports, Dichiarazioni non finanziarie, Relazioni sulla corporate governance, Relazioni sulla remunerazione, Reports di Sostenibilità) e la somministrazione di questionari online ai manager della sostenibilità delle società.
I risultati
Facendo riferimento alle 4 macro-tematiche oggetto di indagine, i principali aspetti emersi dal lavoro di ricerca sono i seguenti:
- l’Italia si è confermata leader in Europa per la presenza di comitati in azienda che presidiano i temi relativi alla sostenibilità svolgendo funzioni di indirizzo e controllo (nell’87,5% delle società indagate italiane è presente questa forma di governance aziendale contro il 72,5 % in Francia, il 65,0% nel Regno Unito, il 40,0% in Spagna e il 13,3% in Germania);
- la sostenibilità trova sempre più spazio nella remunerazione dei vertici aziendali in Italia (nel 2020 il 62,5% delle aziende ha integrato gli aspetti ESG nei propri sistemi di remunerazione, legando la componente variabile della retribuzione ad obiettivi di sostenibilità, rispetto al 40,0% nel 2017) anche se la leadership in tal senso va alla Francia (87,5% delle aziende nel 2020);
- all’interno dei CdA delle società quotate sono presenti delle competenze relative alla sostenibilità (il 57,5% delle aziende italiane ha nei propri CDA dei membri competenti in ambito di sostenibilità mentre la maggior parte di coloro che non li hanno ha dichiarato di volerli includere nel prossimo rinnovo del Consiglio) anche se sussiste ancora un’ambiguità su cosa nel concreto si intenda per “competenze di sostenibilità”;
- la figura del manager della sostenibilità è altamente diffusa nelle società quotate (93,3% delle società indagate) e sempre di più viene coinvolta nella pianificazione strategica della sostenibilità (nel 2020 nel 75% delle aziende indagate), la quale risulta essere più efficace nel momento in cui sussiste una collaborazione tra manager, ad oggi ancora poco diffusa (solo nel 35% delle società indagate è presente una task force manageriale dedicata alla sostenibilità).