La Provincia Autonoma di Trento si sta impegnando attivamente nella lotta alla plastica e nella promozione del suo recupero e riciclo sia in ambito pubblico che privato.
L’utilizzo ingente di materiali plastici usa e getta e l’abbandono della plastica nell’ambiente sono ad oggi due dei problemi più sentiti a livello mondiale in quanto ritenuti causa di gran parte dell’inquinamento ambientale che genera danni irreversibili sia per l’ecosistema terreste che, indirettamente, per l’uomo.
Non è un caso, infatti, che svariati enti ed organizzazioni in tutto il mondo si stanno sempre di più muovendo per cercare di dare una risposta concreta a questi problemi.
La stessa Agenda 2030 dell’ONU all’Obiettivo 12 mira a “Entro il 2020, ottenere la gestione ecocompatibile di sostanze chimiche e di tutti i rifiuti in tutto il loro ciclo di vita, in accordo con i quadri internazionali concordati, e ridurre significativamente il loro rilascio in aria, acqua e suolo, al fine di minimizzare i loro effetti negativi sulla salute umana e l’ambiente” (target 12.4) e a “Entro il 2030, ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo” (target 12.5).
Con riferimento all’Unione Europea, di rilievo sono le azioni di Economia Circolare portate avanti dalla Commissione Europea negli ultimi anni, come l’adozione il 16 gennaio 2018 dell’European Strategy for Plastics in a Circular Economy e l’emanazione il 5 giugno 2019 della direttiva 2019/904 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, che dal 3 luglio 2021 ha imposto ai Paesi membri il divieto di immettere sul mercato prodotti di plastica monouso.
Dalla Provincia Autonoma di Trento, un Tavolo Interdipartimentale
Per ciò che concerne l’ambito pubblico, il 15 novembre 2019 è stata approvata dalla Giunta provinciale l’istituzione di un Tavolo interdipartimentale volto alla definizione di proposte e azioni per ridurre l’utilizzo delle plastiche, coerentemente con quanto previsto dall’Agenda 2030. L’obiettivo principale di questa iniziativa è stato quello di stabilire un programma ufficiale di interventi per ridurre il consumo e l’acquisto degli oggetti in plastica e un piano di sensibilizzazione e comunicazione nei confronti dell’intera popolazione per incentivare la riduzione dell’usa e getta. Le loro definizioni sono state rallentate causa COVID-19 ma la Provincia, nonostante i progressi evidenti ottenuti in tal senso con la raccolta differenziata, ha di recente dichiarato che la Giunta si sta impegnando per approvare una delibera volta a ridurre la plastica, limitandone l’uso a quella riciclabile, attraverso incentivi fiscali ai produttori e politiche educative.
Dalle imprese, iniziative virtuose in Trentino
In ambito privato, diverse sono le best practices territoriali in materia di riduzione e riciclo del materiale plastico, di cui alcuni esempi sono:
- il Pastificio Felicetti che utilizza un packaging al 100% in carta riciclabile, distaccandosi dalle classiche confezioni in plastica utilizzate per il confezionamento della pasta;
- Re-cig, start-up innovativa che ha progettato un sistema per raccogliere, purificare e trasformare i mozziconi di sigarette in materiale plastico per la produzione di piccola oggettistica;
- Eco-Sistemi, una realtà innovativa che ha sviluppato un depuratore per le acque reflue (RCBR – Rotating Cell Biofilm Reactor)che rimuove gli inquinanti attraverso l’utilizzo di tappi di plastica destinati a rifiuto;
- Eurotexfilati, azienda produttrice di semilavorati per applicazioni industriali e distributore di filati sintetici per il mondo industriale e tessile, che utilizza filati tessili recuperati da varie industrie del settore per la realizzazione delle proprie produzioni;
- il progetto Pejo Plastic Free, promosso da Pejo Funivie, che ha eliminato tutti i prodotti di plastica all’interno della ski area e delle strutture che ne fanno parte.
Da ultimo, di rilievo è anche il progetto di ricerca Ri.Pla.Id, promosso dalla società Firmin, che ha l’obiettivo di sviluppare il primo impianto industriale plastic-to-fuel in grado di produrre carburante partendo dalla plastica non riciclabile.