Per raccontare il proprio impegno nei confronti dello sviluppo sostenibile le imprese vitivinicole possono utilizzare uno strumento molto efficace: il bilancio di sostenibilità.
Ma partiamo con ordine, innanzitutto cerchiamo di capire a che punto è arrivata l’agricoltura oggi e quale nuovo ruolo le è stato affidato negli ultimi anni.
La sostenibilità e l’agricoltura
Ricordiamoci che lo Sviluppo Sostenibile è uno “sviluppo in grado di garantire il soddisfacimento dei bisogni attuali senza compromettere la possibilità delle generazioni future di far fronte ai loro bisogni.” (Our Common Future, Commissione Brundtland – 1987)
L’agricoltura, ora più che mai, inizia a diventare fondamentale per lo sviluppo territoriale grazie alle complesse interconnessioni che esistono tra l’aspetto sociale, economico ed ambientale. La gestione agricola risulta infatti fondamentale per il presidio del territorio, la manutenzione del territorio, la conservazione del paesaggio, la tutela e conservazione di flora e fauna, la creazione di spazi e valorizzazione di tradizioni culturali e per la mitigazione degli effetti ambientali.
In particolare la produzione del vino è riconosciuta come una delle componenti meglio identificate della nostra «cultura» e che quindi può, se ben gestita, tutelare l’ambiente e il paesaggio, migliorare la qualità di vita delle persone che ci lavorano, valorizzare il territorio tramite la conservazione delle tradizioni culturali, associata alla salubrità, la tipicità e il gusto del vino stesso.
L’agricoltura risulta quindi al centro di uno sviluppo sostenibile del territorio, riprendendo l’importanza che forse nel tempo era stata un po’ dimenticata. Da questa ritrovata consapevolezza le imprese risultano fondamentali per una rinascita sostenibile e condivisa del territorio, quindi non più sole nella loro attività ma inserite in un contesto di sviluppo più ampio che include tutti gli stakeholder.
La responsabilità sociale d’impresa – RSI
La funzione principale di un’impresa consiste nel creare valore producendo beni e servizi ma è altrettanto importante e fondamentale che lo sviluppo sia il più possibile sostenibile nel tempo considerando quindi gli aspetti non solo economici ma anche ambientali e sociali.
Michael E. Porter, esperto internazionale in Strategic Managment, sottolinea come “le imprese devono crescere attraverso modelli di business capaci di creare valore condiviso: generale valore economico per l’impresa e, contemporaneamente, per la società in cui operano e con una forte attenzione alla salvaguardia dell’ambiente“.
La sostenibilità è un fattore strategico e un opportunità di business stimato in 6,2 trilioni di dollari, di cui beneficeranno, in primo luogo i “first mover”.
I profili comportamentali che le imprese vitivinicole assumono nei confronti della RSI possono essere riassunti in:
- Aziende orientate alla sostenibilità e lo sottolineano nella comunicazione (devoted),
- Aziende con in essere green practice ma non comunicano (unexploiter),
- Aziende non particolarmente interessate alla sostenibilità ma tendono a comunicare intensamente iniziative di sostenibilità (opportunist),
- Aziende che non sono impegnate nella RSI ne tanto meno lo comunicano poiché non riconoscono benefici collegati a tali iniziative (disinterested).
I benefici competitivi che si accompagnano quindi ad una corretta gestione della RSI possono essere sintetizzati in: riduzione dei costi, migliori relazioni con gli stakeholder, efficace gestione del cliente, aumentata capacità di innovazione, migliore gestione delle risorse umane e aumento della reputazione.
Nel medio e lungo termine le imprese possono avere un miglioramento generale sia interno che esterno ma grazie sopratutto al monitoraggio, la valutazione e il miglioramento continuo.
Risulta fondamentale iniziare a considerare questo aspetto strategico nelle proprie attività d’impresa, altrimenti si rischierà di ritrovarsi indietro rispetto alle richieste di trasparenza che provengono dal territorio e dai consumatori.
Il bilancio di sostenibilità come strumento per raccontare la propria sostenibilità
Dopo aver preso consapevolezza delle proprie attività ed aver iniziato a misurare e gestire i propri aspetti ambientali, sociali ed economici, definito le priorità da gestire e sviluppato programmi di sostenibilità, diventa fondamentale comunicare agli stakeholder le azioni intraprese in ottica di condivisione e trasparenza.
Lo strumento più adatto per riuscire a condividere e trasmettere informazioni ai consumatori e agli stakeholder è il bilancio di sostenibilità (ne avevamo già parlato qui). Ma perché? Perché è un documento che racconta i risultati, gli effetti, le ricadute generate dalle proprie attività sul territorio. E’ un bilancio senza cifre ma di fatti avvenuti che si rivolge a tutti e serve per comunicare con il proprio pubblico: quindi anche ascoltare quello che le persone chiedo di rendere conto all’impresa.
Il bilancio di sostenibilità rappresenta una road map, una direzione verso cui l’impresa ha deciso di dirigersi, e lo vuole comunicare ai suoi stakeholder, renderli partecipi dell’impegno che l’azienda ha preso con se stessa per migliorare continuamente le proprie performance.
Risulta quindi fondamentale dotarsi dello strumento più idoneo per analizzare e misurare i propri impatti ambientali, comunicarlo nel migliore dei modi tramite il bilancio di sostenibilità e trasformarsi quindi in imprese devoted che sono in grado di affrontare in maniera strategica il prossimo futuro.
Vuoi capire come arrivare meglio preparati a questa sfida? Noi siamo qui per aiutarti a capire quale strategia è meglio applicare alla tua impresa.
Imprese vitinicole che raccontano la RSI e misurano i loro impatti ambientali
Alcune imprese hanno intrapreso da tempo questa strada, altre lo stanno facendo da poco, qui volevamo segnalare alcune imprese che hanno fatto questa scelta che abbiamo conosciuta a Vinitaly 2016.
L’azienda Cielo e Terra Gruppo Cantine Colli Berici, fondata nel 1908 con una produzione annua che supera 30 milioni di bottiglie esportate in oltre 60 paesi, da tempo utilizza la Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR) e la rendicontazione integrata. Come risultato di una visione aziendale orientata alla sostenibilità integrata ha adottato per prima nel settore vinicolo la lean organization che ruota attorno a due principi: rispetto per le persone e miglioramento continuo. I progetti che attuano questa visione vanno dai progetti d’inclusione sociale alla valutazione del ciclo di vita del prodotto e in generale alla riduzione degli sprechi come i riduzione di consumo di acqua o con l’adesione al progetto RafCycle di UPM Raflatac.
#Vinitaly2016 @Cieloeterravini parla di #RSI: intendimento etico raggiunto con azione concrete @VinitalyTasting pic.twitter.com/T5Yz6jjrfa
— TrentinoGreenNetwork (@TrentinoGreen) April 12, 2016
La Cantina Cooperativa Vignaioli del Morellino di Scansano, fondata nel 1972, vede come priorità l’attenzione al territorio, alle persone che ne fanno parte, ai consumatori. La sostenibilità in questo senso va intesa sia come sostenibilità sociale che come sostenibilità ambientale. Sostenibilità sociale vuol dire salvaguardare il territorio, le sue tradizioni, inclusa la produzione del vino. Vuol dire saper investire, innovare, creando valore e prodotti di qualità, coinvolgendo tutti. Ovviamente la sostenibilità sociale deve andare di pari passo con la sostenibilità ambientale, perché per mantenere le tradizioni di un territorio e creare valore è necessario rispettare l’ambiente.
https://twitter.com/JoinMaremma/status/710762809446047744
Sitografia: La responsabilità sociale nelle grandi vigne italiane, Istituto del vino italiano di qualità – Grandi Marchi. La sostenibilità nella vitivinocultura in Italia: il progetto V.I.V.A.