Il 16 novembre 2020 la Regione Lombardia ha presentato in diretta streaming il Rapporto “Ripartire con lo Sviluppo Sostenibile”, realizzato da Polis Lombardia, che affianca alla lettura dello stato di attuazione degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 un’analisi delle azioni e una proposta di interventi concreti per la ripartenza dalle criticità generate nella pandemia Covid. Ne parliamo in questo articolo perchè con questo progetto la Lombardia fa da apripista a tutte le Regioni italiane.
L’approccio della Regione Lombardia, che realizza questo Rapporto dal 2017 vantando quindi serie storiche per la lettura dei trend, rende questa Regione un esempio e modello di riferimento per la rendicontazione di Sostenibilità per tutte le Regioni italiane.
Obiettivo dello studio è fornire al decisore pubblico e agli stakeholder un quadro informato e completo del posizionamento della Lombardia rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite; l’auspicio è questa base conoscitiva possa essere utilizzata nella definizione delle politiche che gli attori locali dovranno o potranno attuare nei prossimi anni per rispettare gli impegni assunti dal nostro Paese a livello internazionale, considerato anche che il Governo regionale è stato chiamato a definire la Strategia regionale di sviluppo sostenibile che rappresenta la declinazione a scala regionale degli Obiettivi fissati dall’Agenda ONU 2030 e fatti propri dal Governo italiano con la Strategia nazionale di Sviluppo sostenibile.
Agenda 2030 in Regione Lombardia: punti di forza e criticità
Ecco alcuni punti di forza e alcune criticità evidenziate dal Rapporto Lombardia rispetto all’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030, presentate nell’evento del 16 novembre dal Direttore Scientifico di Polis Lombardia, Armando De Crinito.
- Diseguaglianza generazionale
- Esposizione a povertà ed esclusione sociale della fascia di età 18-34 anni (1 persona su 6) sia a livello nazionale che regionale
- Tasso di disoccupazione inferiore alla media nazionale ma comunque in aumento rispetto al passato
- Difficoltà di inserimento sociale per i giovani, ovvero difficoltà a formare una famiglia e garantirsi una discendenza: al crescere dei numeri dei componenti del nucleo familiare aumenta il rischio di povertà
- Tasso di occupazione femminile molto inferiore a quello maschile e diffusa presenza del part-time involontario
- Aumento del numero di dimissioni consensuali femminili come riprova della difficoltà di conciliare famiglia -avoro
- Migliorano le condizioni di vita nelle abitazioni nonostante la crescita del fenomeno di sovraffollamento – specie nelle famiglie straniere
- In aumento l’efficienza energetica degli edifici a livello residenziale
- Elevato consumo di suolo nella regione Lombardia, al di sopra della media nazionale
- E’ ancora più necessario aumento verde urbano e forestazione come misura di compensazione (116 mq per abitante)
- Le foreste sono grande risorsa economica in Lombardia (recupero legno)
- Per l’economia circolare al primo posto la Lombardia a livello nazionale
- Lo spreco alimentare ancora molto alto (13/16% dei pasti scartato)
- In aumento la percentuale di raccolta differenziata, ma la produzione di rifiuti procapite è anch’essa in aumento
- Aumento degli episodi di violenza domestica e di criminalità digitale
- Aumento del rischio di infiltrazioni mafiose
- Aumento del rischio di marginalizzazione per mancanza di competenze digitali.
Se sostenibilità significa soddisfare le esigenze della generazione presente ma al tempo stesso preservare le possibilità per le generazioni future, dobbiamo prestare la massima attenzione alle condizioni di disparità generazionale a danno dei giovani in termini di lavoro, reddito e formazione di una famiglia, soprattutto se si desiderano più figli. Segnali positivi – ha evidenziato – giungono dall’aumentato numero di imprese femminili registrato (+7.000), mentre si attendono ricadute positive dai piani di welfare aziendali e da quelli ispirati alle linee guida dettate da Regione Lombardia. La crescita del patrimonio edilizio lombardo (+ 0,7% ogni anno) è accompagnata da un aumentata efficienza energetica, grazie alle programmazioni regionali, come il PEAR (Armando De Crinito, Direttore Scientifico Polis Lombardia).
Nel sito dedicato è possibile trovare: il Rapporto completo disponibile per il download; il dataset degli indicatori; i dati in pillole (minivideo dedicati ai singoli Obiettivi dell’Agenda 2030), le interviste, lo Studio per la Ripartenza delle Aree Lombarde.
Studio per la ripartenza dei territori lombardi
Nei mesi più critici della prima emergenza pandemica PoliS-Lombardia ha sviluppato, nell’ambito del Rapporto Lombardia 2020 e di un percorso ideato dall’Ufficio di
Presidenza del Consiglio regionale, lo Studio per la ripartenza dei territori lombardi. Frutto di un processo di ascolto propositivo, lo studio si avvale delle sintesi degli incontri in presenza con gli stakeholder di tutte le Province lombarde (75) e delle relative survey, che hanno raccolto il loro gradimento su una griglia di possibili linee di azione, includendo le loro libere proposte. Lo studio si compone, quindi, di una nutrita serie di schede sintetiche che descrivono possibili azioni mirate, volte a favorire la ripresa e porre argine ad alcune fragilità di sistema, che meno erano evidenti prima della emergenza pandemica.
Alcune parole d’ordine si impongono su tutte e, comprendendo i temi trasversali indicati nel report, si estrinsecano in una serie di necessità, anch’esse ovviamente traversali fra loro: in particolare, necessità di riorganizzazione ed efficienza, di innovazione, di formazione, di monitoraggio dei fenomeni, di sburocratizzazione e di semplifcazione delle procedure, di riduzione della pressione fiscale,
di nuove o ritrovate sensibilità collettive, di valorizzazione delle specificità territoriali, di sostegno della famiglia e della cittadinanza.
E in Trentino? Il punto sull’Agenda 2030
Anche la Provincia Autonoma di Trento ha realizzato il percorso per la definizione di una Strategia Provinciale per lo Sviluppo Sostenibile (SPSS) in fase di approvazione.
Un sito dedicato offre una rendicontazione degli SDGs messi in pratica in Trentino, mentre è stata avviata un’indagine sulla resilienza delle imprese trentine rispetto all’emergenza sanitaria per rilevare esigenze e richieste dal mondo imprenditoriale. Si tratta di una prima indagine qualitativa implementata attraverso interviste di profondità con alcune realtà economiche territoriali appartenenti a differenti settori economici, che servirà come spunto e punto di partenza per l’avvio di una seconda indagine quantitativa da realizzare coinvolgendo l’intero tessuto economico trentino.
Stando ai primi risultati ottenuti, emerge il ruolo rilevante che l’adozione di un approccio di sostenibilità a 360 gradi ricopre per poter affrontare ed essere resilienti a situazioni emergenziali come quella attuale e, allo stesso tempo, la necessità di una sua piena condivisione a livello imprenditoriale. In tale frangente, il ruolo dell’ente pubblico provinciale è risultato essere necessario per indirizzare le imprese in questa direzione ma soprattutto per fornire il maggior sostegno possibile alle PMI che non hanno risorse e competenze sufficienti per poter incorporare le sfide della sostenibilità nei propri modelli di business.