La sostenibilità nel settore primario ha acquisito negli ultimi anni un’importanza sempre maggiore, fino a divenire oggi un elemento strategico nell’attività d’impresa nonché un’opportunità di mercato, in risposta alla crescente attenzione che i consumatori vi ripongono nelle scelte d’acquisto.
L’Ufficio studi Mediobanca ha realizzato un’interessante analisi della sostenibilità nelle aziende vinicole italiane, nell’ambito dell’indagine annuale sulle società italiane ed estere del settore vinicolo.
Gli highlight dell’indagine
L’analisi ha riguardato un campione di 39 aziende, costituito dalle società vinicole con fatturato 2018 superiore a 60 milioni di euro, e ha permesso di verificare come sia considerato il tema della sostenibilità all’interno di queste aziende.
Innanzitutto, a conferma della crescente importanza della sostenibilità come fattore strategico, il 37,7% delle imprese vede nella produzione ecosostenibile il principale driver futuro del vino. Seguono l’appeal del confezionamento con il 34,8% e il miglioramento della qualità del prodotto con il 27,5%.
A che punto sono le aziende vinicole con il reporting di Sostenibilità?
Nel complesso le 39 aziende analizzate sono divisibili in 3 gruppi sulla base delle modalità con le quali rendono pubbliche le informazioni sulla sostenibilità:
- 6 società hanno redatto il Bilancio di Sostenibilità. Di queste società, tre sono cooperative, due a controllo estero e una a controllo familiare. Si aggiunge a questa categoria anche una società cooperativa che redige una Dichiarazione Ambientale;
- 20 società, di cui sette cooperative, nove a controllo familiare, tre a controllo misto e una estera, non redigono alcun documento e sui siti internet fanno riferimento all’aspetto ambientale della sostenibilità esplicitando, nella maggior parte dei casi, gli obiettivi che l’azienda intende perseguire. In dieci di queste aziende esiste una sezione specifica denominata “Sostenibilità”, che può coincidere o aggiungersi a quella sulla “Qualità”, in cui sono riportate le certificazioni ottenute relativamente ai processi organizzativi e produttivi;
- 12 aziende, di cui sette a controllo familiare, tre cooperative e due a controllo estero, non hanno una sezione specifica in cui vengono riportate informazioni in materia di sostenibilità, nemmeno le certificazioni conseguite. In alcuni casi esiste una sezione destinata alla descrizione delle caratteristiche (anche sociali) del territorio in cui l’azienda opera.
Citando l’indagine:
Quello verso la sostenibilità e, soprattutto, verso la sua misurazione e comunicazione, è un percorso lento che non tutte le imprese hanno intrapreso con la stessa efficacia. È possibile individuare tre diversi profili di imprese sulla base dell’approccio alle tematiche di sostenibilità. Ai due estremi ci sono, da un lato, le aziende che vi dedicano risorse e impegno attraverso la condivisione con gli stakeholder e la predisposizione di un Bilancio di Sostenibilità; dall’altro lato, le imprese o disinteressate alla materia o che si ritrovano ancora in una fase iniziale di consapevolezza. Nel mezzo ci sono tutte quelle aziende (la maggior parte) che mettono in pratica iniziative dandone comunicazione in apposite sezioni dei propri siti internet denominate “Sostenibilità” o “Qualità”. Vi si trovano le certificazioni conseguite e altre informazioni variamente dettagliate, ma senza l’ausilio di cifre e di un Bilancio di Sostenibilità, risultando così carenti nella rendicontazione dei risultati raggiunti.
Le sei società del campione che hanno pubblicato il Bilancio di Sostenibilità sono:
Inoltre, Cantine Riunite & CIV redige esclusivamente la Dichiarazione Ambientale.
Di queste, solo 4 (Banfi, Caviro, Mezzacorona e Ruffino) hanno scelto di redigere il Bilancio di Sostenibilità secondo lo standard GRI – Global Reporting Initiative, metodo riconosciuto a livello internazionale per la predisposizione del reporting di sostenibilità.
All’interno dei Bilanci di Sostenibilità analizzati dall’Ufficio studi Mediobanca è stato possibile individuare delle tematiche comuni che sono state rendicontate, che corrispondono a loro volta degli indicatori tipici dello standard GRI per il reporting di sostenibilità. Sono i seguenti:
- La Governance e la creazione del valore
- La catena di fornitura
- Le risorse umane
- L’ambiente
- La qualità
- La comunità e il territorio
Inoltre, delle sei società del campione che hanno pubblicato il Bilancio di Sostenibilità solo 4 (Banfi, Caviro, Mezzacorona e Terre Cevico) hanno scelto di integrare nella propria rendicontazione la correlazione tra la propria attività e l’impegno verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) fissati nel 2015 dall’Agenda 2030 dell’ONU.
Mediamente ogni società ha indicato l’impegno verso 7 dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile; di seguito si riportano, in ordine di frequenza, i principali SDG riportati:
- SDG 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica)
- SDG 12 (Consumo e produzione responsabili)
- SDG 2 (Sconfiggere la fame)
- SDG 6 (Acqua pulita e servizi igienico-sanitari)
- SDG 7 (Energia pulita e accessibile)
- SDG 9 (Imprese, innovazione e infrastrutture)
- SDG 13 (Lotta contro il cambiamento climatico).
- SDG 3 (Salute e Benessere)
- SDG 4 (Istruzione di qualità)
- SDG 11 (Città e comunità sostenibili)
- SDG 15 (Vita sulla terra)
- SDG 16 (Pace, giustizia e istituzioni solide)
- SDG 17 (Partnership per gli obiettivi).
Trentino Green Network è la rete d’impresa specializzata nella rendicontazione di sostenibilità, avendo supportato diverse aziende nella predisposizione dei loro primi report, anche nel settore vinicolo.
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